Definirla traduttrice dei libri di Daniel Pennac sarebbe riduttivo perché, in fin dei conti, lei è il nostro Pennac.
La voce italiana di Malaussène e dei romanzi dell’autore francese si chiama Yasmina Melaouah ed è colei che, con grazia e mestiere, riesce in ogni opera a ricordarci che dietro alla leggerezza c’è la conoscenza, dietro la conoscenza la sensibilità. È lei, con le sue parole scelte, che ci fa arrivare l’uomo, ancor prima dello scrittore.
“Nella traduzione c’è una parte preponderante di poetica e di creazione” sostiene Pennac al Salone del Libro di Torino nel 2017, e Yasmina incarna questo pensiero. Guardiamo a La prosivendola, titolo che tradotto letteralmente dal francese peserebbe “una tonnellata” (Pennac cit.) e che invece lei è riuscita così brillantemente a rendere in lingua italiana. Certamente i giochi di parole, i repentini cambi di registro, le invenzioni linguistiche e le metafore “pennacchiane” non rendono facile la vita della traduttrice, anche perché è lo scrittore stesso ad ammettere di provare una certa divertita curiosità nell’immaginare come Yasmina riuscirà a restituirlo nei suoi voli pindarici. Eppure, questa scrittura scoppiettante e poliedrica, “sorregge la traduzione” precisa Yasmina al pubblico del SalTo: “Pennac ha una scrittura in cui si capisce che c’è un lavoro molto attento per costruire la spontaneità. […] Ci sono quegli scrittori che riempiono la pagina di fuochi d’artificio, di effetti speciali, su una base che però è fragile e debole. E la prova della traduzione lì non fa sconti a nessuno perché improvvisamente in italiano non c’è più una pagina che sta in piedi. Daniel invece ha questo equilibrio perfetto fra la sensazione di una pagina molto spumeggiante e spontanea, in realtà rigorosamente e spietatamente lavorata e questo aiuta tantissimo la traduzione”.
E sebbene Madame de Staël sostenesse che “il commercio de’ pensieri è quello che ha più sicuro profitto”, non è così ancora oggi per i traduttori in Italia, poiché il diritto d’autore sulle vendite a loro non è riconosciuto. A riprova della fiducia e della stima dello scrittore nei confronti della sua voce italiana, è stato lo stesso Daniel ad “estendere” i diritti anche a lei, che in fondo non è nient’altro che il suo alter ego in un’altra lingua. Esisterebbe Daniel Pennac, il nostro Pennac, se non fosse tradotto da Yasmina Melaouah? Di scoprirlo, fortunatamente, non ci interessa.
Traduttrice non solo di Daniel Pennac, ma anche di autori come Camus, Colette, Genet, Chamoiseau e Vargas tra gli altri, Yasmina Melaouah insegna alla Civica Scuola per Interpreti e Traduttori Altiero Spinelli di Milano e, nel 2007, in occasione delle Giornate per la traduzione di Urbino, ha vinto il Premio per la traduzione del Centro Europeo per l’editoria.
Immagine di Yasmina Melaouah tratta da TIPO-Magazine